Alessando Norsa
Come posso esserti d’aiuto
Uscire da una condizione problematica significa ritrovare il filo interrotto, ingarbugliato o confuso nel dialogo con sé stessi. Ho aiutato moltissime persone in questi anni in questi processi.
La soddisfazione più grande è vedere il momento in cui tutto si fa chiaro, quando si dipana quella massa delle informazioni ingarbugliate che continuavano a ruotare incessantemente nel pensiero delle persone.
Il momento in cui torna il sorriso perduto.
Studio Norsa Via Agno, 6,37124 Verona VR, Italia
Studio Norsa Verona
Studio Norsa Via Agno, 6, 37124 Verona VR, Italia
“Prendi quello che la vita ti porta, vivilo con tutta l’intensità possibile e se il corso dell’esistenza ti dovesse portare sofferenza, trasformala.
Vivi ogni giorno come se dovesse essere l’ultimo”
Mi chiamo Alessandro Norsa e sono uno psicologo psicoterapeuta. Sono nato nel 1969. Da giovane, dopo la maturità scientifica mi sono laureato in psicologia perché, avendo fatto alcune esperienze di volontariato nel sociale avevo capito che l’aiuto alle persone in difficoltà era una mia vera piacevolezza. Interesse per il prossimo che, in seguito, è divenuto il mio cammino professionale.
Attualmente lavoro in libera professione a Verona. Mi occupo delle piccole e grandi sofferenze dell’animo delle persone, sia quelle personali che famigliari. In alcuni casi, nell’accompagnamento psicologico, utilizzo le tecniche di rilassamento e l’ipnosi, specialmente nei casi di ansia, depressione, disturbi psicosomatici e paure.
L’utilizzo delle metodiche ipnotiche applicate alle persone affette da particolari stati di ansia, oltre a una mia naturale predisposizione all’infondere calma alle persone, mi ha portato ad essere scelto dai soci della LIDAP (Lega italiana Disturbi Attacchi di Panico) come consulente per Verona e provincia; rapporto che si mantiene dal 2010.
CURRICULUM PROFESSIONALE
Dal punto di vista professionale il periodo più lungo e interessante è stato il periodo di lavoro in Psichiatria, in questo ambito ho prestato servizio una ventina d’anni con gli utenti del Centro di Salute Mentale, del Reparto e delle Comunità terapeutiche protette.
In questo spazio ho avuto modo di esplorare molte applicazioni della psicologia nelle diverse prospettive con i pazienti con gravi disagi: test diagnostici, gruppi terapeutici (analitici e psicodramma, musicoterapici) fino alla programmazione dei piani terapeutici riabilitativi. Mi ricordo che nel periodo ospedaliero un’attività molto gratificante fu la realizzazione di un percorso formativo psicologico degli infermieri del reparto attraverso la proiezione di film a tema.
Le tecniche di rilassamento mi hanno accompagnato anche in questo ambito aiutando gli infermieri nella gestione delle ansie e preoccupazioni derivate dal rapporto con i pazienti psichiatrici.
Al di là dell’ambito clinico ho operato come consulente in alcune aziende per l’esame di dinamiche nei rapporti lavorativi e l’insegnamento di tecniche di rilassamento per la gestione dello stress lavorativo.
Per 20 ho insegnato le tecniche ipnotiche agli psicologi e medici in una scuola di specialità ad indirizzo ipnotetapico (SPIAI H. Bernheim).
FORMAZIONE
Mi sono laureato in psicologia a Padova nel 1996. In quel periodo ricordo di aver fatto un’esperienza fortemente professionalizzante all’Università di Coimbra in Portogallo dove ho appreso, durante l’anno di abilitazione della professione di psicologo, le tecniche della Terapia Cognitivista Comportamentale e della Terapia della famiglia.
Tornato in Italia mi sono specializzato in Medicina Psicosomatica all’Istituto Riza di Milano e in Psicodramma a Padova. Anche lo studio del profondo mi affascinava, in particolare desideravo capire i meccanismi profondi che ci inducono a fare scelte nella vita o a sviluppare dei sintomi patologici: mi sono così iscritto ad un corso di formazione in Ipnosi clinica (Istituto H. Bernheim di Verona).
Le tecniche ipnotiche mi hanno accompagnato sia durante tutto il corso professionale nella pratica clinica che nell’insegnamento: per una ventina d’anni le ho infatti insegnate ai colleghi psicologi e medici alla Scuola di Specializzazione SPPIAI e ad altre scuole di specializzazione italiane (ricoprendo diversi ruoli come: docente di ipnosi e psicopatologia, tutor e relatore di tesi, insegnate di master).
Per procedere nella mia ricerca in ambito spirituale da qualche anno mi sono iscritto alla facoltà di Scienze delle Religioni dell’Università Ca’ Foscari di Venezia.
Vista l’attualità dell’argomento nel 2020 mi sono specializzato in Neurobioetica e Intelligenza Artificiale presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum (Roma).
Qui potrai approfondire il mio curriculum formativo e di antropologo
APPARTENENZA ASSOCIATIVA
La piacevolezza di condividere esperienze con i colleghi mi ha accompagnato fin dagli inizi della carriera: nel 1998 venni infatti eletto segretario del direttivo dell’ Associazione Psicologi Veronesi, e qualche anno più tardi, vista la passione per l’ipnosi, venni a ricoprire la stessa carica dell’Istituto Bernheim; nel 2005 con alcuni colleghi medici fondai l’associazione di AIST (un’associazione di ipnosi per il trattamento del dolore) di cui, per alcuni anni, ricoprii il ruolo di vice Presidente.
Già socio dell’ESH (European Society of Hypnosis) nel 2019 sono stato nominato Presidente della Società Italiana di Ipnosi e Medicina Umanistica (SIPMU).
LIBRI E PUBBLICAZIONI
Il mondo della ricerca scientifica mi ha sempre appassionato, le prime pubblicazioni risalgono alla laurea quando si era creato un programma di intenti tra il Servizio di Psichiatria e di Medicina Nucleare. La mia tesi studiava la tecnica neuroanatomica della single photon emission tomography nella diagnosi di schizofrenia, lavoro che venne pubblicato nel “Volume degli Abstract” dell’XI Congresso della Società Italiana di Neuropsicofarmacologia; un momento di grande soddisfazione per un neofita come ero a quel tempo perché il poster di quel lavoro è stato valutato dalla commissione scientifica dello stesso Congresso che gli ha assegnato il 1° premio.
L’entusiasmo per queste ricerche da parte del Reparto di Psichiatria per cui lavoravo continuò per alcuni anni continuai a portarne i risultati ai convegni di psichiatria in Italia (Milano, Cagliari) e altre parti nel mondo. A Yokohama partecipai al XII Congresso Mondiale di Psichiatria con un contributo dal titolo: “SPET method like instrumental marker in Bipolar desease and Schizophrenia”.
I miei studi proseguirono in ambito psicologico, in quel periodo mi entusiasmava il funzionamento della mente e, dall’organicismo, mi orientai poi allo studio delle personalità psicologiche e delle differenze individuali così diedi alle stampe un primo libro sull’argomento “Tipi psicologici: sintesi comparata dei modelli epistemologici delle personalità” (2004).
L’elenco delle pubblicazioni (una quarantina circa) tra libri e articoli di diverse tematiche che hanno accompagnato gli approfondimenti di studio o hanno fatto da ponte con le osservazioni delle mie attività psicoterapiche. Alcuni lavori sono sull’ipnosi altri di psicosomatica, musicoterapia, psicodramma, terapia del controllo dell’aggressività, terapia per persone affette dal acoldipendenza, psiconcologia, terapie palliative, psichiatria di liaison e psicologia nei reparti ospedalieri.
CONFERENZE E CONGRESSI
Le conferenze e i congressi hanno accompagnato il mio lavoro di indagine scientifica: erano un naturale possibilità di divulgare i risultati delle ricerche sopra elencate. Ho così preso parte a convegni e congressi nazionali ed internazionali (una quarantina circa) in cui ho esposto contributi scientifici.
Tra questi ricordo in particolare quello all’Università di Yokohama in Giappone, all’Universidade de Săo Paulo e all’Universidade Federal de Săo Paulo in Brasile (UNIFESP) e a Budapest in Ungheria presso Eötvös Loránd University, Faculty of Education and Psychology (ELTE PPK).
PSICOANTROPOLOGIA
Cos’è la psicoantropologia? Essenzialmente è la sintesi delle due materie psicologia e antropologia che, in casi particolari, vengono utilizzati in forma integrata nella pratica clinica. La psicoantropologia non è indicata per tutti i pazienti ma, essenzialmente, quelli con conflitti psicologici che risultano da conflitti spirituali.
Perché la psicoantropologia? Ritengo che nell’approccio psicologico attuale, la cura risenta molto di una influenza filosofica positivista ottocentesca e del contesto culturale postmoderno tipico dei nostri tempi. Anche a livello personale, gli interventi psicanalitici e quelli cognitivisti comportamentali propri di queste filosofie, caratterizzavano, all’inizio, il mio stile lavorativo.
Nel tempo trovai piuttosto limitati gli strumenti tradizionali e, continuando a studiare l’antropologia, vidi in questa disciplina umanistica un’utile possibilità di integrazione. Era infatti il 2007 quando misi le basi di questi studi scrivendo un libro dal titolo “Tra Psicologia e Antropologia: una proposta di metodologia della ricerca applicata e integrata in psicologia”.
L’avvicinamento a questo approccio nacque dalla possibilità di confrontarmi con le diverse culture da cui ebbi particolari vantaggi: sostanzialmente una visione più aperta del panorama umano che, unita all’approfondimento delle tradizioni popolari, mi ha condotto alla conoscenza delle saggezze di un patrimonio tradizionale e spirituale ancestrale.
Il mio studio ha proceduto con una certa linearità di interessi: inizialmente l’analisi dell’economia dei contesti culturali rurali (riti del tempo della vita delle persone e del ciclo rituale annuale), poi l’indagine del concetto di pensiero magico e delle antiche forme di culto (dalle più recenti a quelle degli albori della storia) ed infine l’operato dei guaritori tradizionali.
Quest’ultima ricerca è iniziata quattro anni fa con 14 ricercatori antropologi di diverse parti del mondo mi sta invece fornendo utili spunti di riflessione sui sistemi di cura psicologica con filosofie tradizionali.
Il progetto, nato sotto l’egida dell’Università di Verona, è stato ufficialmente presentato nel 2019 all’Università di Budapest e all’Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona. Sono in preparazione due volumi (il primo già nelle librerie tra qualche mese) che raccolgono i frutti di questa ricerca.
CURRICULUM PSICOANTROPOLOGICO
La mia passione per l’antropologia e etnografia nasce nel 1982 quando, mediante un registratore a cassetta, ho iniziato ad organizzare un primo archivio di testimonianze del patrimonio della cultura popolare. In quegli anni, casualmente, sono entrato in contatto con la cultura dei “Cimbri”, una minoranza germanofona dell’arco alpino italiano e, iscrittomi ad una associazione di tutela culturale di quell’etnia, ho iniziato a curare i primi articoli.
Nel corso del tempo ho professionalizzato il mio interesse iscrivendomi nel 2011 all’EASA (European Association Social Anthropology-Association Européenne des Anthropologues Sociaux) e fondando un’associazione di studi etno-antropologici (Frazer Association for Anthropological Reserrch). Di queste materie ho scritto 13 libri e pubblicato una cinquantina di articoli.
Accompagnando le ricerche che compio con i corsi specialistici che frequento ho la possibilità di approfondire le materie di cui tratto nei miei elaborati. Ricordo, ad esempio, che nel periodo in cui stavo lavorando per un Istituto di cultura ladina (Micurà de Ru) per realizzare un atlante etnografico ho frequentato una Summer School di Antropologia Alpina presso il Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina.
Più recentemente, invece, per scrivere di sciamanesimo mi sono iscritto al corso di laurea in Antropologia dell’Università Ca’ Foscari di Venezia sostenendo gli esami di Etnografia dello Sciamanesimo e Storia delle religioni del mondo classico. Nel periodo in cui invece mi stavo occupando di ricerche sullo sviluppo cognitivo ho frequentato il corso della Scuola di Paleoantropologia dell’Università di Perugia.
Dal punto di vista professionale, una certa soddisfazione l’ho avuta nel quando nel 2019 la mia associazione ha siglato un programma di intenti di scambi culturali con il Ministero della Cultura della Georgia e nel 2020 sono stato nominato Cultore della materia del Corso del Storia Moderna dell’Università degli Studi di Verona.
BENESSERE AZIENDALE
Lo stress lavorativo è una problematica al giorno d’oggi sempre più diffuso. Basti pensare a quanto tempo passiamo al lavoro per renderci conto dell’importanza che può assumere nella vita quotidiana e del peso che gioca sul benessere individuale. Dal punto di vista esplicativo, lo stress lavoro-correlato rappresenta un fenomeno sociale complesso e multifattoriale, che vede interagire fattori individuali (legati per esempio alla personalità e vulnerabilità individuale degli attori in gioco), diadici (strettamente legati ai rapporti interpersonali), di gruppo, organizzativi (in termini, per esempio, di clima aziendale, o stili manageriali che possono favorire o permettere comportamenti aggressivi) e sociali (legati alla storia della cultura socio-economica di un Paese). In ogni caso, lo stress percepito dipende molto dalla sensazione di avere o meno le risorse per affrontare la situazione e quindi i fattori individuali rivestono un ruolo importante sia sulla percezione che sulla gestione dello stress. In che modo opero per risolvere queste problematiche? Dopo aver esaminato il caso affronto le diverse situazioni che possono essersi sviluppate e che compromettano la serenità nell’ambito occupazionale come: aiutare ad affrontare situazioni di mobbing o difficoltà di rapporto con il capo, confrontarsi in modo positivo con i pensieri negativi che sviluppano stress, sviluppare l’assertività ovvero quello stile comunicativo che permette di esprimere ciò che si pensa e si desidera nel rispetto se stessi e degli altri, liberare gi amici e parenti del carico emotivo correlato a condizioni professionali per evitare l’appesantimento del rapporto, aiutare la pianificazione e l’organizzazione lavorativa.